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La Renault 4, prodotta per più di trent’anni dal 1961 al 1994, è l’auto francese più venduta al mondo con oltre otto milioni di esemplari, grazie soprattutto alla commercializzazione in più di cento mercati. L’avvio del progetto della Renault 4 risale al 1956, quando Pierre Dreyfus – all’epoca Presidente della Renault – dette il via libera allo sviluppo de “L’Automobile Blue Jeans”. Le caratteristiche dell’auto, alla base del progetto, erano le seguenti: versatile, economica, mondiale ed universale. Designata a sostituire la 4CV, la Renault 4 fu svelata in anteprima mondiale alla presentazione stampa internazionale che si tenne, nel mese di agosto del 1961, in Camargue. Due mesi più tardi, invece, la vettura fu presentata ufficialmente al grande pubblico del Salone di Parigi. La gamma della Renault 4 era composta dalle seguenti declinazioni: R3, con il motore 600; R4, con il propulsore 750; R4L, con la carrozzeria a sei finestrini; Fourgonette, come veicolo commerciale. Tra le altre caratteristiche figurava la trazione anteriore, novità assoluta all’epoca per Renault, nonché la generosa altezza da terra di 170 millimetri per le sospensioni a barre di torsione. La Renault 4 fu accolta calorosamente dal mercato, per l’abitacolo spazioso, i bassi costi d’esercizio e la versatilità d’utilizzo.La prima novità sopraggiunse già nel mese di novembre del 1961, con il bocchettone del serbatoio carburante spostato sul parafango posteriore destro. Nel 1962, la gamma fu allargata alla R4 Super con il motore 850, il portellone posteriore con vetro scorrevole ad apertura bassa e il paraurti a doppio tubo cromato. Debuttò anche la versione 4×4 a trazione integrale prodotta da Sinpar, mentre la R3 uscì di produzione dopo soli 2.526 esemplari. Inoltre, nel mese di dicembre del ’62, partì la produzione su licenza della Renault 4 in Italia, presso l’impianto SAM di Pomigliano d’Arco (NA), di proprietà dell’Alfa Romeo. La gamma italiana era composta dalle versioni R4 a quattro finestrini ed R4L a sei finestrini, entrambe disponibili solo con il propulsore 850 e riconoscibili per i gruppi ottici posteriori in comune con la Alfa Romeo Giulietta dell’epoca, nonché per la presenza degli indicatori di direzione laterali sui parafanghi anteriori.
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Nel 1963 furono introdotte altre modifiche, come l’apertura a compasso articolato per il portellone posteriore e il cambio manuale a tre marce sincronizzato. La gamma fu ampliata alla R4L Super, mentre dalla R4L derivò la versione speciale Parisienne, concepita assieme alla rivista Elle e riconoscibile per le decorazioni laterali color “sedia impagliata”, nonché per gli interni anch’essi disponibili nella colorazione “sedia impagliata” o nella decorazione “kilt scozzese”. Nel 1964, parallelamente al debutto della R4L Export proposta con le motorizzazioni 750 e 850, la produzione della Renault 4 superò il mezzo milione di esemplari. La gamma della Renault 4 fu razionalizzata nel 1965, in quanto composta solo dalle versioni Luxe ed Export. Lo stesso anno terminò la produzione italiana della vettura, a causa della tassa di circolazione basata su cavalli fiscali, lunghezza e superficie al suolo della vettura, raddoppiata rispetto alle concorrenti Fiat 500 e 600. La Luxe scomparve nel 1966, sostituita dalla versione base della Renault 4 con la plancia ridisegnata. Contemporaneamente, furono rinnovati gli interni delle declinazioni Export e Parisienne. Sempre nel ’66, la produzione superò il primo milione di esemplari e la Renault 4 diventò l’auto più venduta sul mercato europeo.Nel 1967 debuttò la seconda serie della Renault 4, riconoscibile per il frontale con la calandra in alluminio, mentre la novità meccanica fu rappresentata dal cambio meccanico a quattro marce. L’anno seguente uscì di scena la versione speciale Parisienne, ma la gamma fu ampliata alla variante cabriolet Plein Air, assemblata da Sinpar e caratterizzata dallo stile da ‘spiaggina’. Molte novità furono introdotte anche nel 1969, come il blocchetto d’avviamento a destra del volante, il pomello del cambio ridisegnato, i fari anabbaglianti e il divanetto posteriore ribaltabile. Nel 1970 uscì di scena la variante cabriolet Plein Air, mentre la declinazione standard fu aggiornata con l’adozione delle cinture di sicurezza anteriori e l’impianto elettrico potenziato. Altro anno importante per la Renault 4 fu il 1971, con il debutto della spiaggina Rodeo, assemblata da ACL e dotata della specifica carrozzeria in plastica prodotta da Teilhol. Inoltre, il motore 800 sostituì il propulsore 750. La produzione, invece, superò quota 3,5 milioni di esemplari. Il suddetto motore 800 fu aggiornato nel ’73, con l’incremento di potenza a 27 CV e l’abbinamento al cambio della Renault 6. Nel 1974 sopraggiunse la terza serie della Renault 4, riconoscibile per la calandra in plastica nera. L’anno dopo adottò l’alternatore, nonché il voltmetro sul cruscotto. Nel ’76 fu la volta della versione speciale Safari, mentre per la declinazione standard furono introdotti gli indicatori di direzione anteriori di forma rettangolare.
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Nel 1977, quando la produzione superò quota cinque milioni, furono introdotte ulteriori modifiche, vale a dire la strumentazione e il volante della Renault 5, più i freni a doppio circuito con l’indicatore di pressione sul cruscotto. La gamma della Renault 4 fu nuovamente ampliata nel 1978, con la versione GTL mossa dal propulsore 1100 da 34 CV. Inoltre, debuttarono la calandra di colore grigio e i paraurti rinforzati, uscì di scena la versione speciale Safari e fu introdotta la variante pick-up, quest’ultima prodotta da Teilhol sulla base della Fourgonette. Nel ’79, invece, furono adottati gli pneumatici tubeless, in abbinamento ai cerchi ruota della Renault 5 per la versione base, nonché della Renault 5 TS per la versione GTL.prosegui la letturaRenault 4: la storia della mitica citycar francese pubblicato su Autoblog.it 28 marzo 2020 09:00.
Fonte: Autoblog