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Cinque prototipi dagli interni strani


Cinque prototipi dagli interni strani

I prototipi introducono con regolarità elementi di novità e spunti da cui trarre illuminazione. Alcune idee però risultano decisamente troppo visionarie.


Cinque prototipi dagli interni strani

Isuzu 4200R – Questo prototipo risale al 1989 e monta un V8 dalle prestazioni notevoli, montato all’interno di un corpo vettura ibrido: le fattezze sono da coupé, ma le due porticine supplementari rendono l’auto molto più sfruttabile ed accessibile. La 4200R è ricordata da qualche appassionato per un’altra stranezza: la plancia è completa di ogni strumento multimediale, dal navigatore satellitare al fax. C’è anche un videoregistratore.


Cinque prototipi dagli interni strani

Mazda MX-81 Aria – Le forme di questa vettura sono piuttosto convenzionali: è una berlina due volumi, spigolosa, dalle ampie superfici vetrate. L’abbiamo scelta per una soluzione unica: è priva del volante. Quest’ultimo viene sostituito da una sorta di cintura, che l’automobilista deve muovere nelle due direzioni per impartire una sterzata. Bertone introdusse tale novità per aumentare lo spazio a bordo. Risale al 1981.


Cinque prototipi dagli interni strani

GAC Witstar – Da tempo ormai leggiamo paragonare l’abitacolo di una vettura al salotto di casa. L’azienda cinese non si è limitata ai proclami, ma in questo caso ha mantenuto la promessa: i passeggeri della Wistar hanno di che dilettarsi con un piccolo acquario e con un altrettanto modesto caminetto. Il risultato però è assai d’impatto. La Witstar ha fattezze da crossover ed è stata presentata qualche mese fa, in occasione del salone di Detroit.


Cinque prototipi dagli interni strani

Oldsmobile Aerotech – La casa statunitense pensò a fine anni ’80 di realizzare una coupé ad altissime prestazioni, con motore da 750 CV (in alcune configurazioni raggiunse però i 900) e pesante meno di 800 chili. Portò a termine il miglio lanciato alla velocità media di 430,336 km/h. L’abitacolo non poteva essere di tipo tradizionale, ragion per cui i tecnici si ispirarono al cockpit di un jet: il conducente sedeva all’interno di una vasca, leggeva le principali informazioni tramite un head up display e poteva contare su altri due monitor laterali.


Cinque prototipi dagli interni strani

Italdesign Machimoto – Questa roadster non viene certo ricordata per essere una fra le più interessanti proposte dell’azienda torinese: i sei passeggeri siedono uno dietro l’altro, su un tunnel imbottito che funge da sella. Il veicolo ha però quattro ruote, un volante e portiere apribili. E’ uno studio risalente al 1986, su pianale e meccanica della coeva Volkswagen Golf.


Cinque prototipi dagli interni strani

L’aspetto esterno della Italdesign Machimoto.

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Le concept car devono anticipare nuove soluzioni e contenuti ancora inediti. E’ il loro compito, la loro funzione. Per questo motivo ne vediamo di così stravaganti ed anticonvenzionali, dotate di soluzioni tecniche ed estetiche a volte lontanissime dalla realtà: pensiamo ad esempio alla recente Chevrolet-FNR, ma anche ad un veicolo più avanguardistico come l’Iveco Vision. Alcune novità arrivano effettivamente sulle auto di serie e contribuiscono a renderle più sicure o funzionali, ma un gran numero rimane confinato sulle vetture laboratorio. Prendiamo ad esempio gli interni. Ne abbiamo raccolti cinque, davvero improbabili.

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Cinque prototipi dagli interni strani pubblicato su Autoblog.it 25 aprile 2015 12:31.


Fonte: Autoblog

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