I giapponesi Isam Akasaki (85 anni) e Hiroshi Amano (55) e l’americano Shuji Nakamura (60) hanno vinto il Premio Nobel 2014 per la Fisica per aver inventato il LED blu: i due nipponici sono entrambi dell’Università di Nagoya, mentre lo statunitense si è trasferito nel 1994 dall’ateneo giapponese di Tokushima a quello californiano di Santa Barbara. Quest’anno il più prestigioso dei premi scientifici è andato ai tre ricercatori per “l’invenzione di efficienti diodi che emettono una luce blu che ha consentito l’utilizzo di fonti di luci luminose e energy saving”. Il LED (acronimo di Light Emitting Diode) è diventati negli anni un componente essenziale di molti sistemi di illuminazione, dalle torce ai televisori fino ai gruppi ottici per auto: il loro pregio principale è quello di essere molto economiche ed efficienti: quasi 20 volte quella di una lampadina ad incandescenza e 4 volte quella di una lampada a neon. Senza contare che la durata dei Led è circa 100 volte superiore a quella di una lampadina e 10 volte quella di una lampada a neon.
I LED hanno di fatto rivoluzionato anche il design in tema di automotive, contribuendo ad incrementare la sicurezza attiva: basti pensare alle luci diurne, che rendono più visibile il veicolo durante la marcia. Audi è stata fra i primi costruttori ad adottare le luci a led come elemento caratterizzante dello stile dell’auto. Le dimensioni contenute dei diodi luminosi hanno consentito di giocare con forme e geometrie all’interno di fari e fanalerie, conferendo a questi ultimi una personalità più spiccata, talvolta quasi identificativa: è il caso dei così detti “Angel Eyes” di BMW, o del “martello di Thor”, ultimo motivo luminoso adottato da Volvo su XC90. Progressivamente i LED sono stati adottati (a pagamento) in sostituzione della più vetusta tecnologia basata sull’utilizzo del gas xenon: applicazioni in tal senso si trovano sulla gamma Audi, BMW e Mercedes.
Cuore di questa tecnologia è un diodo, costituito da un semiconduttore (silicio, germanio o indio): quando la corrente passa attraverso il diodo, quest’ultimo emette luce in base al fenomeno dell’elettroluminescenza. Importante notare che il colore della luce emessa dal dispositivo dipende dal materiale di cui è fatto il diodo. Il futuro dell’illuminazione per auto passa invece per l’abbinamento di LED e luci con tecnologia laser: i diodi basati su quest’ultima tecnologia richiedono meno della metà dell’energia elettrica necessaria per il funzionamento dei diodi luminosi. Anche in questo caso Audi è stata la prima a fregiarsi di questo ritrovato: i nuovi abbaglianti installati sulla R8 LMX presentano un modulo laser per ogni proiettore, in grado di generare un cono di luce con profondità doppia rispetto ai fari full Led. Secondo quanto afferma Audi, “per ogni modulo vengono impiegati quattro potenti diodi laser che, con un diametro di 300 micrometri, producono un fascio laser blu con una lunghezza d’onda di 450 nanometri. Attraverso l’utilizzo di fosfori, il fascio blu viene trasformato in luce bianca, con una temperatura pari a 5.500 kelvin, ideale per l’occhio umano”.
Nobel Fisica 2014: i vincitori sono gli inventori del LED, i diodi luminosi usati sulle auto é stato pubblicato su Autoblog.it alle 18:45 di martedì 07 ottobre 2014.
Fonte: Autoblog